Per puro caso, a 7 anni – tra una lezione di nuoto e un capriccio per non tuffarsi in piscina – Giulia ha scoperto la danza. E da allora non ha mai smesso di ballare. Il suo corpo si muove nello spazio alla ricerca del benessere «fisico, ma soprattutto mentale», anche grazie allo yoga e al pilates (due discipline che pratica e insegna dal 2020).
Durante questa intervista le abbiamo chiesto di tutto: come si è avvicinata a questo mondo, qual è il rapporto con il suo corpo e come è cambiato nel tempo, come sono le sue giornate (reali e ideali), chi sono le Pilatesse, quali sono i suoi progetti per il futuro e molto di più. Conosciamo insieme questa meravigliosa musa danzante.
• Ciao Giulia! Per prima cosa ti chiedo di raccontarci di te! Da dove vieni e dove vai?
Ciao! Sono Giulia, ho 26 anni e sono di Roma. Bilancia, ascendente Cancro. Nasco come danzatrice, ma sono anche laureata in Lingue e Culture Straniere. L’università diciamo che l’ho sempre vissuta come «alternativa» rispetto a quelle che erano, e che sono tutt’ora, le mie passioni: la danza, lo yoga e il pilates. Attualmente, infatti, oltre a danzare insegno danza, yoga e pilates – in presenza e online. Volete sapere dove vado? Eh… bella domanda! Cerco sempre di dirigermi verso l’energia positiva, anche se spesso e volentieri lascio un po’ al caso.
• Quando è nato il tuo amore per la danza?
Ho iniziato a studiare danza classica intorno ai 7 anni, ma l’incontro vero e proprio con la danza è stato abbastanza casuale (anche se in realtà, a casa, ballavo in continuazione ancora prima di iniziarla a studiare). Prima di iniziare a fare danza, andavo a scuola nuoto: IL MIO INCUBO! Non sono mai stata una bambina capricciosa, ma per entrare in piscina ogni volta facevo il diavolo a quattro. Un giorno, per farmi calmare, i miei genitori mi hanno portata davanti alla porta a vetri di una delle sale di danza della mia scuola… e da lì è scoppiato l’amore.
• Con lo yoga e il pilates, invece, come è andata?
Li ho scoperti principalmente durante la pandemia. Sono due discipline che mi hanno sempre affascinata, ma avendo sempre avuto poco tempo a disposizione facevo fatica a coltivarle come si deve. Quando siamo stati tutti costretti a stare chiusi in casa, ho iniziato a praticarli da allieva e poi mi sono talmente innamorata che ho deciso di formarmi come insegnante.
• Che relazione hai con queste tre discipline?
La relazione che ho con il mondo della danza è migliorata con il passare degli anni. In passato, spesso e volentieri non mi sono sentita all’altezza di quello che stavo facendo e ho sempre notato molta competizione, in un ambiente non propriamente sano (almeno in alcuni contesti che ho frequentato). Oggi, però, avendo anche una consapevolezza diversa della «me danzatrice» sono più serena. Per me il movimento è vita e non potrei farne a meno. Con lo yoga e il pilates stiamo vivendo una meravigliosa storia d’amore!
• Potresti dire che la tua passione è anche il tuo lavoro?
Assolutamente sì! Questa è una delle cose che mi rende più fiera. È stato ed è tutt’oggi molto faticoso, perché essendo appunto anche una passione mi rendo conto che non stacco mai la testa: sono sempre pronta a montare flow di yoga, lezioni di pilates, coreografie… la mia testa va sempre a tremila.
• Il tuo corpo è il tuo mezzo d’espressione: qual è il rapporto che hai con te stessa da questo punto di vista e come è cambiato nel tempo?
È bellissima questa domanda. Il rapporto con il mio corpo è di classico amore e odio. Nonostante sia il mio mezzo d’espressione, più e più volte l’ho maltrattato. Per diversi anni ho sofferto di anoressia nervosa e, inutile dirlo, in quel periodo ero completamente scollegata. Il mio obiettivo era solo uno: bruciare, bruciare, bruciare. In quegli anni, naturalmente, ho dovuto sospendere anche la danza ed è stata un’ulteriore sofferenza (anche se in realtà ero arrivata a detestarla). Grazie al centro dove sono stata in cura – e alla mia famiglia – pian, piano sono tornata a riscoprire i piaceri della vita. Ad oggi la strada per volermi bene al cento per cento è ancora lunga, ma lo yoga e il pilates da questo punto di vista mi hanno aiutato tantissimo. Mi hanno fatto scoprire il vero senso del benessere e della cura, dal punto di vista fisico e, soprattutto, mentale. Infatti è questo il messaggio che cerco di trasmettere ai miei allievi.
• Vuoi presentarci il progetto delle Pilatesse?
Le Pilatesse è un progetto a cui tengo infinitamente. Oggi offriamo lezioni di pilates online cinque giorni su 7, ma è iniziato tutto un po’ per gioco. Io e Melani Estrada (la founder), ci seguivamo su Instagram: un giorno ho visto una sua storia in cui parlava del desiderio di allenarsi e magari di creare uno spazio (online) per potersi allenare con la sua community. Ho deciso di propormi come insegnante di pilates ripetendomi nella testa «Vabbè, magari neanche leggerà il messaggio»… e invece! Dopo diverse call per organizzare il tutto, il 7 gennaio 2023 abbiamo fatto la prima lezione online gratuita. C’erano collegate tantissime ragazze e noi eravamo incredule. A distanza di un anno ancora facciamo fatica a crederci. Sono sempre stata un po’ scettica sull’online, perché ho bisogno del calore e dell’energia delle persone in sala, invece mi sono resa conto che si può ritrovare anche attraverso lo schermo. Durante gli eventi in presenza, quando finalmente ci conosciamo dal vivo, mi sembra di conoscerle tutte da sempre, non c’è imbarazzo o difficoltà, ma semplicemente il desiderio e la voglia di passare del tempo insieme allenandoci, ma soprattutto staccando un po’ la testa.
• Che bello! E, a questo proposito ti chiedo: cosa ti serve per sentirti bene?
Dormire e muovermi, muovermi e dormire. Forse un controsenso, ma sono così!
• Com’è la tua giornata tipo?
La mia giornata tipo è un po’ folle. Mi sveglio alle 6:30, perché alle 8 ho la prima lezione di yoga. Finisco intorno alle 10, faccio una bella colazione, mi preparo il pranzo da portar via e vado dall’altra parte di Roma per altre lezioni di pilates. Poi dalle 15:30 alle 22 sono nella scuola di danza dove lavoro. Tutto questo nei giorni dispari, gli altri giorni riesco a finire di lavorare alle 21:30… Ho guadagnato 30 minuti!
• E la tua giornata ideale, invece?
Allora: alzarmi senza sveglia, fare yoga, colazione, andare al mare, tornare a casa per pranzo (o pranzare in un chiosco in spiaggia), poi doccia, un bel libro e – con calma – andare a lavorare, per poi tornare a casa a un orario decente. Chiedo tanto?
• Secondo noi no e ti auguriamo che tu riesca presto a organizzarti proprio così! Chi sono le tue MUSE, invece, nella danza e nella vita?
Nella danza Pina Bausch e nella vita la mia mamma.
• Passiamo al beauty: hai qualche prodotto o rituale a cui non rinunci mai?
Sono fissatissima con la skin care. Ho sofferto molto per via dell’acne e adesso sembra che le cose vadano un po’ meglio, ma naturalmente varia molto dal periodo e da innumerevoli fattori. Però sono ossessionata da tutto ciò che ci si può mettere sul viso.
• Il tuo profumo preferito?
Chloé.
• Un libro, un film e una canzone che ami profondamente e ci vuoi consigliare?
Un libro solo è difficilissimo! Se proprio ne devo scegliere solo uno ti dico Una vita come tante di Hanya Yanagihara. Per la canzone scelgo Anna e Marco di Lucio Dalla. Film non ne guardo tanti, perché come mi metto sul divano io mi addormento… Ti dico però Pulp Fiction.
• Quali sono i tuoi progetti per il futuro e cosa ti auguri per te nei prossimi anni?
Ho alcuni progetti lavorativi che per scaramanzia non dico, ma mi auguro di poter essere sempre indipendente, di saper rallentare e di avere sempre anche del tempo libero.
• C’è qualcosa che non ti ho chiesto e che vuoi aggiungere prima di salutarci?
Sono estremamente grata di questo momento di condivisione! Grazie, grazie, grazie.